Geotermia a Castel Giorgio, non ci arrendiamo: le azioni

Nell’ultima news sulla geotermia riferivamo che le associazioni di cittadini e il Comitato Geotermia dei sindaci malgrado la definitiva sentenza del Consiglio di Stato, stavano preparando nuove iniziative contro la realizzazione della centrale di Castel Giorgio. In tre diverse direzioni.

La prima riguarda la richiesta fatta al Dipartimento della Protezione Civile Nazionale (DPCN), che come sappiamo ha il compito di tutelare la sicurezza dei cittadini e dei loro beni, affinché esprima una chiara posizione riguardo ai rischi legati all’impianto di Castel Giorgio. Portata avanti dal Comitato Geotermia e dall’associazione Bolsena Lago d’Europa, l’iniziativa era partita con una prima lettera il 13 maggio 2020, che aveva ricevuto solo una risposta evasiva. Una seconda lettera di approfondimento inviata il 24 novembre 2020, che si basava essenzialmente sulle argomentazioni sviluppate dal vulcanologo dott. Giuseppe Mastrolorenzo (primo ricercatore dell’INGV), seguita da una breve integrazione del 10 marzo 2021, non aveva avuto alcun riscontro dalla Protezione Civile Nazionale. Adesso, il 7 aprile 2022, è stata inviata una nuova sollecitazione (vedi qui). Se il DPCN continuasse a ignorare le richieste del Comitato Geotermia, si prospettano azioni legali, anche a livello europeo.

La seconda strada, curata dall’associazione Lago di Bolsena, consiste nel seguire con attenzione le attività dell’ITW sul tuttora lungo percorso verso la realizzazione della centrale. Prevede inizialmente l’adempimento a varie prescrizioni ambientali (vedi qui) e amministrative (vedi qui), come la creazione di reti di monitoraggio sismico e idrologico e i rispettivi monitoraggi ante operam, la definizione di protocolli di sicurezza, le garanzie e assicurazioni riguardo a eventuali danni dall’operazione dell’impianto e l’assetto societario e finanziario della società. Sono state inviate richieste di accesso agli atti relative a questi aspetti (vedi qui); vigileremo affinché tutte le prescrizioni siano correttamente soddisfatte.

Una terza via riguarda la preparazione di una richiesta di procedere a una nuova valutazione dell’impatto e dell’incidenza ambientali dell’impianto, coinvolgendo anche qui la Commissione Europea. L’attuale valutazione è stata fatta quasi dieci anni fa con il parere positivo nel decreto VIA del 3 marzo 2014, decreto completamente superato e invalidato da numerosi nuovi elementi scientifici. Malgrado ciò, il MITE il 23 aprile 2021 ha prorogato (con un argomento assurdo) i termini di validità del vecchio decreto VIA di altri 5 anni. Questa terza via è importante anche per prevenire un’ulteriore proroga del decreto del 2015.

A rallentare l’operato dell’ITW&LKW Italia c’è anche il fatto che al momento la società non ha accesso a sovvenzioni statali per la centrale. Riteniamo che, se rimaniamo attenti e attivi nelle azioni di opposizione, su tutti i fronti, abbiamo ancora buone possibilità per impedire la sua realizzazione.

Creative Commons Lizenzvertrag