Fare il bagno nel lago
Tutt’attorno al lago troviamo spiagge con prati alberati, le rive dalla caratteristica sabbia vulcanica nera, alcune anche con ciottoli e sassi. Sono ideali per ogni bagnante, grande e piccolo, perché l’acqua aumenta di profondità gradualmente.
Qual è la qualità delle acque di balneazione?
È eccellente quasi dappertutto, secondo il giudizio dell’ARPA Lazio, l’ente preposto al monitoraggio e al controllo della qualità delle acque. In contrasto con questo giudizio, sono i prelievi della Goletta Verde di Legambiente e le osservazioni di molti cittadini. Nel 2017 la Goletta rileva nel lago di Bolsena, rispetto ai laghi del Lazio, “la situazione peggiore, con 5 punti inquinati su 7”.
Sono affidabili le analisi dell’ARPA?
Sono affidabili, quanto lo sono quelle di Legambiente. Il problema è che per motivi economici l’ARPA fa troppo pochi prelievi, uno al mese, e in troppo pochi punti. Questo, in contraddizione alla normativa. Per una discussione approfondita, vedi qui.
Un esempio clamoroso è quello della bellissima spiaggia di Capodimonte, una spiaggia lunga “due miglia vantaggiate” con un solo punto di prelievo in un posto lontano dal massimo afflusso dei bagnanti.
Quali sono le cause dei problemi?
Il maggior responsabile è il sistema difettoso della raccolta delle acque reflue, causa anche dell’eutrofizzazione del lago.
In primo luogo, le carenze delle reti fognarie comunali:
- in tutti i comuni si conoscono scarichi fognari abusivi nei fossi, in alcuni comuni nelle condotte delle acque bianche. Soprattutto dopo gli acquazzoni estivi, l’inquinamento raggiunge le spiagge dai fossi e dagli scoli delle acque piovane;
- a Bolsena, San Lorenzo e Valentano interi quartieri scaricano acque reflue in fossi; a Gradoli, Capodimonte, Marta, Montefiascone e Bolsena si conoscono scarichi abusivi di esercizi turistici e case singole nel lago.
In secondo luogo, i malfunzionamenti delle stazioni del COBALB, che causano sversamenti puntuali, molto frequenti negli ultimi anni.
Anche gli scarichi “a mare” delle barche turistiche e l’inquinamento diffuso che irradia dalle loro zone di ormeggio contribuiscono all’inquinamento.
E le soluzioni?
Dopo il previsto ripristino del sistema di raccolta, il problema degli sversamenti dal collettore del COBALB dovrebbe essere, se non risolto, ridimensionato.
Rimane la grande questione delle gestioni comunali.
È un problema insormontabile?
In teoria no, e basterebbe poco. In pratica, i comuni non dimostrano di volerlo risolvere.
È necessaria, invece, la verifica della funzionalità delle reti comunali e un controllo degli scarichi abusivi nei fossi, nelle condotte delle acque bianche e nel lago.
Perché i comuni non si muovono?
Se consideriamo che si tratta di salute pubblica e anche di turismo, base dell’economia del lago, l’immobilità delle amministrazioni è poco comprensibile. Giustamente, Legambiente nel suo rapporto parla di “vergogna” a proposito di una foce di un fosso a Montefiascone, dove per il nono anno consecutivo trova le acque di balneazione “fortemente inquinate” da batteri fecali.
I Comuni sono completamente a conoscenza dei problemi, però preferiscono trincerarsi dietro il giudizio positivo che l’ARPA dà alla qualità delle acque di balneazione.
Secondo Cristiana Avenali, consigliera regionale e componente della Commissione Ambiente, “i Comuni, che sono le istituzioni competenti per la depurazione e ai quali sono state inviate le segnalazioni, non possono più rimandare gli interventi”.
Che cosa possiamo fare?
Informare, segnalare abusi e insistere presso le amministrazioni affinché intervengano. Tutelare la propria salute evitando di fare il bagno in punti critici di possibile inquinamento, ad esempio vicino alla foce di fossi, soprattutto nei giorni dopo un temporale estivo.