Geotermia a Castel Giorgio, non ci arrendiamo: le azioni
Nell’ultima news sulla geotermia riferivamo che le associazioni di cittadini e il Comitato Geotermia dei sindaci malgrado la definitiva (altro…)
Nell’ultima news sulla geotermia riferivamo che le associazioni di cittadini e il Comitato Geotermia dei sindaci malgrado la definitiva (altro…)
Garantire il mantenimento degli habitat naturali e delle specie minacciate di estinzione è l’obiettivo di “Rete Natura 2000”, il principale strumento istituito dall’Unione Europea per la conservazione della biodiversità. Si tratta di una rete ecologica di siti tutelati denominati SIC (Siti di Interesse Comunitario) e ZPS (Zone di Protezione Speciale), diffusa su tutto il territorio dell’Unione. Nel Lazio interessa circa un quarto della superficie, comprendendo il lago di Bolsena.
I Siti di Interesse Comunitario sono stati introdotti dalla Direttiva Habitat del 1992. Sono siti importanti per la conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche.
Il sito “IT6010055 – Lago di Bolsena e Isole Bisentina e Martana” è SIC.
Le Zone di Protezione Speciale sono zone per la protezione degli uccelli selvatici. Sono state costituite dopo l’adozione dall’UE nel 1979 della Direttiva Uccelli.
Il sito “IT6010055 – Lago di Bolsena, Isole Bisentina e Martana” è una Zona di Protezione Speciale.
Ci sono altri SIC e ZPS attorno al lago: qui un elenco.
Le norme per le Zone di Protezione Speciale mirano a proteggere gli uccelli selvatici, le loro uova, i loro nidi e i loro habitat. Prevedono misure per il mantenimento, il ripristino e la creazione di habitat idonei.
La normativa riguardante i Siti di Interesse Comunitario è più complessa. L’obiettivo generale è quello di garantire la conservazione degli habitat e delle specie di fauna e flora di interesse comunitario e della biodiversità in generale.
Dopo la definizione di un SIC, il primo passo per la sua tutela è l’individuazione e applicazione di “Misure di Conservazione”, in parte generali e valide per tutti i SIC, in parte, sono specifiche per il sito e rispondono in dettaglio alle minacce e pressioni presenti. Con l’applicazione delle misure di conservazione, il sito diventa Zona Speciale di Conservazione (ZSC).
Una delle norme generali più importanti, valida sia per le ZPS sia per le ZSC, è l’obbligo della Valutazione d’Incidenza Ambientale (VINCA) per tutti i piani e progetti che hanno un’incidenza significativa sul sito.
L’elenco completo si può vedere qui. Il sito è definito “ad elevato valore naturalistico per la presenza di ittiofauna diversificata ed abbondante e di una ricca avifauna svernante”.
In particolare, è importante per la nidificazione del nibbio bruno (Milvus migrans) e del gabbiano reale (Larus cachinnans michaelis): di quest’ultimo, Bolsena è l’unica stazione interna dell’Italia peninsulare.
Le minacce principali individuate per gli habitat derivano direttamente dal disturbo creato dall’azione dell’uomo: innanzitutto in termini di apporti inquinanti nello specchio lacustre, poi a causa dell’alterazione del regime idrologico e della vegetazione acquatica e ripariale.
No. Le Misure di Conservazione adottate dalla Regione nel 2016 non fanno riferimento né all’apporto di inquinanti, né all’alterazione della vegetazione acquatica e ripariale.
Non lo sappiamo. Nella primavera del 2010, sono state adottate dalla provincia di Viterbo e trasmesse alla Regione Lazio per l’approvazione, misure di conservazione e il conseguente Piano di Gestione. Questi discendono da un ampio studio generale, coordinato dall’assessorato all’ambiente della Provincia di Viterbo e svolto dall’Università della Tuscia e dalla Lynx Natura e Ambiente S.R.L. Sono stati coinvolti i massimi esperti dell’ecosistema del Lago di Bolsena, nonché le amministrazioni locali e la cittadinanza. L’intero progetto è stato finanziato dell’UE.
In questo studio era stato individuato un pacchetto di più di 60 misure specifiche per il sito, che avrebbero permesso una sua tutela globale. La Regione ne ha adottato solo tre, due di importanza minore – disposizioni sulle ancore delle barche e sul carp-fishing – e una, importante, che riguarda la gestione del livello del lago.
È una grande opportunità sprecata per il nostro lago. Poiché le misure adottate dalla Regione non soddisfanno i requisiti della normativa europea, abbiamo segnalato il fatto all’Unione Europea.