Geotermia a Castel Giorgio: non ci arrendiamo

Regioni, comuni e privati hanno deciso: non chiederanno la revocazione della sentenza con cui il Consiglio di Stato ha permesso la realizzazione del progetto geotermico di Castel Giorgio.

Sarebbe stato un tentativo con poche possibilità di riuscita, per vari motivi. Prima di tutto, sono  rari i casi in cui il Consiglio di Stato, esso stesso soggetto esaminatore, accoglie una tale richiesta. Per la revocazione è necessario dimostrare che la sentenza si basa su un manifesto errore di fatto (e la sentenza ne contiene). Ma la probabilità che il giudice trovi argomenti amministrativi per dichiarare invalide le rimostranze è elevata, considerando anche il fatto che il massimo organo giuridico mostra una certa tendenza a seguire le indicazioni governative.

Così la sentenza diventa definitiva. Verrà dunque dato il via alla realizzazione di un progetto che aveva ottenuto un parere di valutazione ambientale positivo sette anni fa da una commissione di parte, un progetto che secondo le conoscenze scientifiche di oggi è completamente inaccettabile e presenta un grave rischio per le persone e l’ambiente.

Che fare ora? Le associazioni e la cittadinanza chiederanno al ministro per la Transizione ecologica di prendere atto degli sviluppi delle conoscenze scientifiche e di procedere a una nuova valutazione di impatto ambientale del progetto. Chiederanno all’Unione Europea di intervenire presso il governo italiano in questo senso. Infine, si rivolgeranno al Comitato geotermia dei sindaci per chiedere l’intervento della Protezione Civile a protezione della popolazione dai gravi pericoli che  il progetto presenta.

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