Geotermia a Castel Giorgio e stampa

Recentemente sono stati pubblicati due articoli, sul New York Times e sulla rivista Panorama, che parlano dell’opposizione della popolazione del lago di Bolsena e dell’Altopiano dell’Alfina agli impianti industriali geotermoelettrici e all’estensione delle monocolture di nocciole. Proprio in questi giorni, per dare maggior peso a questa opposizione, si sono riuniti in un comitato i 30 comuni del comprensorio del lago coinvolti in progetti geotermici.

Di questo movimento e delle sue motivazioni, i due articoli parlano in modo parziale, scientificamente non corretto e superficiale, denigrando tra l’altro il sostegno che vari artisti e personaggi di fama internazionale – le sorelle Alice e Alba Rohrwacher, il designer Alessandro Michele, “l’artivista” urbano JR – hanno dato alla causa, come se si trattasse soltanto di una difesa di interessi personali e non di un sincero impegno radicato nella loro particolare sensibilità.

Abbiamo, quindi, scritto questa lettera al direttore e all’autore dell’articolo di Panorama e, per conoscenza, all’articolista della testata statunitense:

Egregi Signori,

Vi scrivo riguardo l’articolo scritto dal sig. Gandola da voi pubblicato nell’edizione del 26 febbraio.

Non entro nel merito dello stile e dell’intera impostazione dell’articolo: questi campi appartengono all’autonomia del giornalista, della scelta redazionale/editoriale, al tipo di lettore a cui ci si rivolge. Ciò non toglie che è compito della stampa dare un’informazione che sia il più possibile veritiera e completa, pur se complessa.

L’articolo del sig. Gandola ha, in questo senso, il pregio di aver toccato molti punti riguardanti il tema, ma di averlo fatto in modo superficiale, senza affrontare nessuno degli importanti aspetti scientifici: ne ha parlato come per sentito dire (avendo udito molto probabilmente solo una parte!), descrivendo opinioni ma non fatti e dati obiettivi.

Per questo Vi scrivo per fornire ulteriori, concreti elementi scientifici concernenti il tema dei progetti delle centrali geotermoelettriche nel comprensorio del lago di Bolsena.

L’impegno della cittadinanza attiva del comprensorio del lago è iniziato più di 50 anni fa ed è stato caratterizzato, da sempre, da un alto livello scientifico e una profonda conoscenza dei meccanismi fisici, chimici, biologici e geologici che determinano lo stato di salute del lago e del suo ecosistema. Questo ci ha permesso di respingere, negli anni, vari progetti insensati che avrebbero rischiato di distruggere entrambi, riconosciuti e protetti a livello comunitario per la loro ricca biodiversità e come importante riserva di acqua dolce.

Ora, concretamente, sia l’impianto di estese superfici di noccioli in monocoltura sia i progetti geotermici attorno il lago, che riguardano una superficie di mille chilometri quadri, oltre a impossibilitare la valorizzazione delle ricchezze naturalistiche, paesaggistiche, culturali ed enogastronomiche del territorio, presentano gravi criticità per l’ambiente e la popolazione.

La nocciolicoltura minaccia di accelerare l’eutrofizzazione del lago, di inquinare le sue acque con pesticidi e nutrienti da fertilizzazioni chimiche, di depauperare la falda acquifera superficiale. Abbiamo davanti agli occhi l’esempio del lago di Vico, il cui degrado è strettamente legato alla diffusione dei noccioli nel suo bacino.

I pericoli connessi agli impianti geotermoelettrici (centrali flash e binari) previsti sono:

  • emissione di alte quantità di gas climalteranti come CO2 e CH4,
  • emissione di sostanze pericolose in atmosfera con inquinamento dell’aria, del suolo e dei corsi d’acqua,
  • inquinamento delle falde acquifere superficiali,
  • depauperamento delle falde acquifere superficiali,
  • subsidenza,
  • rischio sismico.

Il rischio sismico, in particolare, è legato al fatto che qualsiasi attività di trivellazione, estrazione e reiniezione di fluido geotermico in qualsiasi punto del Graben di Siena-Radicofani (di cui il nostro distretto vulcanico fa parte) rischia di innescare un sisma transregionale fino al sesto grado Richter, e al grado 9 o 10 della scala Mercalli, ovvero un sisma distruttivo.

Per principio non siamo contro la geotermia, ma contro questo tipo e la scelta di questo territorio.

Un’estesa documentazione scientifica che illustra questi punti si trova sui siti internet delle nostre associazioni Bolsena Lago d’Europa, Lago di Bolsena e La Porticella, e sul sito dell’Osservatorio Ambientale del Lago di Bolsena.

Angelo Bertea
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residente

 

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